Cerchi esperienze che ti permettano di trascorrere una vacanza spensierata e divertente insieme alla tua famiglia? Allora la Sicilia è il posto giusto per te.
Qui puoi viaggiare e fare passeggiate con i bambini in totale sicurezza e serenità, alla scoperta di realtà naturali bellissime e inaspettate. A piedi, in bicicletta o in groppa ai simpatici asinelli, scoprirete una terra ricca di tesori inaspettati.
I più piccoli potranno diventare archeologi, dotati della giusta attrezzatura e sotto la guida di esperti, oppure scienziati pronti ad apprendere quali leggi governano l'Universo!
Insieme potrete scoprire quali rare meraviglie botaniche si nascondono intorno all'isola, visitare angoli di paradiso come il Bioparco di Sicilia, o mettere alla prova il vostro coraggio nei Parchi Aventura, sospesi a mezz'aria circondati dal verde.
Percorri la strada degli scrittori ripercorrendo le orme di Carlo V, facendo volare in aria aquiloni colorati e gustando il cioccolato azteco. Lasciati ispirare e scegli l'esperienza più adatta a te e alla tua famiglia.
Spiagge Bandiera Blu
Sale a 11 il numero delle “Bandiere Blu” assegnate alla Sicilia nel 2022.
La classifica viene stilata ogni anno dalla Foundation for Environmental Education, la ONG danese che assegna il premio in base a parametri di qualità come la salubrità dell'acqua ma anche la qualità dei servizi offerti.
Sono sei le spiagge messinesi che hanno ottenuto il riconoscimento. Confermate le spiagge di Roccalumera, Alì Terme, Lungomare Santa Teresa di Riva, Spiaggia delle Lampare a Tusa e Acquacalda a Lipari. La new entry è quella di Furci Siculo.
Si prosegue poi in provincia di Ragusa con le spiagge di Marina di Modica, Raganzino a Pozzallo, il primo tratto di Ciriga a Ispica e Marina di Ragusa.
Infine è stato premiato il Lido Fiori Bertolino di Menfi, in provincia di Agrigento.
Le gole di Tiberio
Le Gole di Tiberio, lunghe più di 250 metri, si trovano sul fiume Pollina nel Parco delle Madonie, sito Geoparco riconosciuto dall'UNESCO. Dopo una lunga discesa di gradini si raggiungono le gole. Si dice che debbano il loro nome all'imperatore Tiberio, al quale sarebbero state dedicate.
E' un posto molto rilassante, dove accompagnati potremo visitare le gole scivolando sull'acqua con piccoli gommoni per raggiungere due piccole spiagge. Da non perdere i suggestivi borghi madoniti di Pollina e San Mauro Castelverde.
Ammiriamo i fossili di gasteropodi nelle pareti rocciose, i numerosi nidi di uccelli anche a pochi centimetri dall'acqua, le grotte dei banditi che alimentano leggende legate a loro e al luogo (tra tutte, i famosi Miricu e Monster). L'atmosfera è da sogno: circondati dai giochi di luce creati tra l'acqua e le pareti, con il contrasto tra i venti caldi esterni e la frescura interna, se siamo fortunati, potremmo addirittura assistere al volo dell'aquila reale. Per arrivarci basta seguire la segnaletica che parte dalla strada statale in direzione San Mauro. Dopo una decina di chilometri si abbandona la strada provinciale e si imbocca una stradina che dopo poco diventa sterrata. Possiamo parcheggiare prima della scalinata di 400 gradini.
Le gole dell'Alcantara
Le Gole dell'Alcantara conosciute anche come Gole di Larderia ricadono nel territorio del comune di Motta Camastra e sono sotto la tutela del Parco Fluviale dell'Alcantara. La formazione di questo canyon basaltico può essere fatta risalire a tre distinte eruzioni vulcaniche datate tra 25.000 e 9.000 anni fa. Le pareti alte fino a venticinque metri con rocce prismatiche, cataste di legna e canne d'organo, contrariamente a quanto sostengono molti siti, non si sono formate per l'azione erosiva dell'acqua ma per un improvviso raffreddamento esterno della lava a contatto con l'acqua e un lento raffreddamento interno del nucleo caldo. La gola dell'Alcantara è lunga 400 metri ed è senza dubbio una meraviglia geologica tutta italiana. Scopriamo come visitare questo fantastico canyon.
Riserva Naturale Cavagrande del Cassibile
Gli estesi altipiani carsici dei Monti Iblei caratterizzano il paesaggio dell'estremità sud-orientale della Sicilia, a cavallo tra le province di Ragusa e Siracusa. È soprattutto in quest'ultimo che l'altopiano assume aspetti spettacolari per la presenza di profonde fratture, dette “grotta”, che ne solcano i bordi. Si tratta di canyon prodotti dall'erosione dei corsi d'acqua che ancora scorrono sul loro fondo, talvolta dall'aspetto superbo come accade nel caso della riserva naturale di Cavagrande del Cassibile, una delle più maestose e suggestive, oggi tutelata come riserva naturale , fu sede di insediamenti abitativi in epoca paleolitica.
Nelle pareti sono state scavate ottomila tombe rupestri a grotta risalenti al X e IX secolo a.C.
Istituita nel 1990 con lo scopo di preservare la vegetazione naturale, ripristinare la vegetazione boschiva mediterranea nonché difendere e incrementare la fauna mediterranea, la Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile si estende su una vasta area di circa 2.760 ettari, ricadente nei comuni di Avola, Noto e Siracusa.
L'area protetta comprende un tratto, lungo circa 10 km, del ramo fluviale del cassibile, uno dei fiumi più importanti della Sicilia sud-orientale, che, incastrandosi prepotentemente tra le rocce dell'altopiano ibleo, genera un canyon, profondo in alcuni tratti supera i 250 metri, con pareti ripide e fittamente vegetate.
La Riserva Naturale dell'Oasi Faunistica di Vendicari
La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari estesa per 1.500 ettari è una riserva naturale orientata situata in provincia di Siracusa, precisamente tra Noto e Marzamemi, particolarmente importante per la presenza di paludi che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. All'interno della Riserva sono presenti diversi insediamenti archeologici e architettonici. È possibile infatti rinvenire tracce di vasche di stoccaggio di un antico impianto di lavorazione del pesce, accanto al quale è stata rinvenuta anche una piccola necropoli. La riserva è una zona umida costiera ad alto valore biologico per la presenza di diversi biotopi: costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, acquitrini (salmastri e dolci), saline, gariga e aree coltivate. Le saline, in particolare, ebbero per lungo tempo importanza economica, sicuramente a sostegno di un'importante tonnara i cui primi impianti risalgono al XV secolo e di cui oggi si possono ammirare i resti. Gli accessi alla riserva sono quattro, uno in zona Eloro, uno in zona Cava delle Mosche, dove si trova la famosa spiaggia di Cala Mosche, l'ingresso principale all'altezza della Torre Sveva, dove si trova la spiaggia principale della riserva e quella di Cittadella dei Maccari (sede dell'insediamento bizantino di cui restano un tempietto e una necropoli). Numerose sono le specie di uccelli che sostano a Vendicari: trampolieri, aironi cenerini, cicogne, fenicotteri e, ancora, germani reali, gabbiani, cormorani e il cavaliere d'Italia che qui sosta nel suo viaggio dal deserto del Sahara.
La Riserva Naturale Orientata di Pantalica
La riserva comprende più sistemi; la Valle del fiume Anapo, che nasce dal Monte Lauro, nei Monti Iblei, e sfocia nel porto di Siracusa, la Valle di Pantalica e il torrente Cava Grande. All'interno della riserva sono presenti anche due grotte carsiche, la grotta dei Pipistrelli e la grotta del Trovato. Nei pressi di Ferla si trova il Bosco di Giarranauti.
Il nome Pantalica deriva dall'arabo buntarigah che significa grotte, per la presenza di innumerevoli grotte naturali e artificiali. Nel 2005 il sito è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Già prima della colonizzazione greca, la Sicilia sud-orientale era abitata, ora sulle pianure costiere ora sugli impervi monti, da diverse popolazioni, come testimoniano gli imponenti resti archeologici e la vasta necropoli di grotte artificiali di Pantalica, ma le prime tracce umane potrebbero risalire a diverse migliaia di anni prima con alcuni insediamenti di Homo Sapiens..
La riserva di Pantalica offre ambienti ecologici diversificati che consentono l'espressione di una significativa biodiversità. Oltre al biotopo acquatico si possono distinguere l'ambiente ripariale, quello delle pareti, della valle, della pianura e delle grotte.
Nelle acque cristalline del fiume, grazie alla natura torrentizia, trovano dimora ideale la trota sicula e la trota fario. La tinca vaga per i fondali marini. È possibile trovare anche anguille e granchi di fiume. Tra gli anfibi, oltre alla comune rana verde, troviamo anche il Discoglosso dipinto, con la caratteristica lingua a forma di disco adesivo. Soprattutto la presenza di trote indica l'alta qualità delle acque. Lungo il suo corso il fiume vede svilupparsi una magnifica vegetazione di platani orientali che, in questi comprensori siciliani, segna il confine occidentale del suo areale che si estende sul Mediterraneo orientale e sull'Asia occidentale.
Legati al fiume è possibile osservare il martin pescatore dalla vivace livrea e il merlo acquaiolo, la sfuggente gallinella d'acqua o, nelle zone in cui il fiume rallenta, forma anse fangose, il piovanello, trampoliere di piccole dimensioni.
Sulle rocce, a ridosso del fiume, spiccano le vivaci fioriture degli oleandri perfettamente inseriti in questo ambiente ideale. Il bosco ripariale è costituito da numerose specie vegetali: salici (bianchi e pedicellati), pioppo nero, orniello, carpino e roverella dominano gli alberi, mentre il sottobosco si fa intricato grazie ai rovi e alle liane come il caprifoglio. Arbusti del sottobosco sono anche il biancospino, il lentisco, l'euforbia cespugliosa e il pungitopo. Nella copertura erbacea spiccano l'equiseto, la margherita di campo, il ciclamino (con edera e foglie primaverili), il ranuncolo con la corolla smaltata di giallo, i fiori bianchi e delicati dell'aglio orsino.
La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro
Ammirare la Riserva Naturale dello Zingaro dal mare è un'esperienza emozionante perché permette di cogliere con un solo sguardo la maestosità del luogo. Le alte vette dello Zingaro digradano verso il mare, il verde della macchia mediterranea si mescola al rosso delle rocce e si tuffa nell'azzurro delle sue splendide acque. La Riserva Naturale dello Zingaro, la prima in Sicilia, è stata istituita nel 1981 dalla Regione Siciliana. Non sappiamo perché questa zona sia detta “zingara”, infatti non si hanno notizie nelle fonti storiche di nomadi che abitassero in questi luoghi, mentre è segnalata la presenza di una colonia di Longobardi nel XIII secolo. Anche se Lo Zingaro è particolarmente famoso per le sue spiagge, acque limpide ricche di pesci e grotte sottomarine, è bene sapere che la riserva offre molto di più.
La Riserva dello Zingaro è perfettamente fruibile da tutti, ci sono tre percorsi classici: il primo corre lungo la costa da un limite all'altro della riserva, è il più frequentato ed anche il meno impegnativo, il secondo, un po' più faticoso, procede a zig zag sul territorio, attraversando la costa e le cime, mentre la terza è riservata ai più sportivi, e attraversa praticamente tutto lo Zingaro da cima a fondo.
L'Opera dei Pupi
L'Opera dei pupi è un particolare teatro di marionette istituito nel Sud Italia e in particolare in Sicilia agli inizi del 1800, oggi dichiarato capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità dall'UNESCO.
È la rappresentazione teatrale dei poemi della letteratura francese medievale della Chanson de Roland o dell'Orlando Furioso, degli scontri tra cavalieri e Mori, in cui i burattini sono espressione e simbolo del desiderio di riscatto e di giustizia di una società sociale classe .
L'Opera dei Pupi è strettamente legata ad altre forme espressive come quelle dei Cantastorie e dei Cantàri che divulgavano le vicende cavalleresche con il cuntu (il racconto). Le avventure di questi eroi cavallereschi sono narrate in episodi. Mentre il narratore affronta temi di natura epica attraverso la recitazione, il narratore racconta la stessa storia attraverso la canzone.
L'Opera dei Pupi è caratterizzata dalla trasmissione di una serie di codici di condotta piuttosto antichi che comprendono il senso dell'onore, la cavalleria, la difesa della giustizia e della fede e la necessità di eccellere.
Fondamentale per la messa in scena dell'opera è il Puparo, che, utilizzando un particolare timbro di voce, crea atmosfere suggestive e ricche di tensione, tipiche delle scene epiche. Il Puparo recita un canovaccio, cioè esegue una recitazione basata sull'improvvisazione, seguendo una traccia della trama. In passato la rappresentazione si concludeva con una farsa: uno spettacolo di marionette in cui i toni utilizzati dai personaggi erano licenziosi e allegri, come nella tradizione fiabesca siciliana. A volte i burattinai comunicavano contenuti non graditi alle autorità, utilizzando il baccagghiu (baccaglio), gergo noto ai malviventi.
Il burattino siciliano trae origine dalla classica marionetta europea ma si differenzia da quest'ultima: il classico burattino europeo è mosso da lunghi fili di corda, mentre il burattino siciliano viene manovrato utilizzando due aste di ferro, di cui una è collegata alla mano e l'altra passa all'interno della testa. Sono inoltre presenti quattro capi di corda che permettono al burattino di sguainare la spada, muovere la mano sinistra e alzare la visiera dell'elmo.
I pupi hanno strutture in legno finemente cesellato e sono dotati di vera armatura metallica le cui piastre vengono create e lavorate singolarmente, poi saldate ed infine decorate. La fase finale della lavorazione prevede l'assemblaggio del pupazzo che è composto da nove parti, tra cui mani, pugni, gambe, busto, ecc.
I pupi della scuola palermitana sono leggeri e snodabili, misurano circa ottanta centimetri di altezza e hanno al loro interno un'asta di ferro che attraversa il busto e la testa per sostenerli.
C'è poi un'altra asta di ferro posta nel braccio destro che ne permette il movimento e un filo che passa attraverso la mano chiusa che permette al burattino di estrarre e sostituire la spada.
Una corda collegata al ginocchio sinistro permette al cucciolo di genuflettersi, articolare i passi e così via.
I pupi della scuola catanese hanno arti fissi, sono caratterizzati da un'altezza intorno al metro e venti/trenta centimetri e possono pesare fino a 16 kg. Un'asta principale e una secondaria in ferro permettono di muovere il braccio destro con la spada.
I pupari catanesi manovrano le scene sugli assi detti “ponte di manovra”, che sono posti dietro il fondale.
Parchi avventura
Per chi vuole divertirsi all'aria aperta, provando l'ebbrezza dell'arrampicata e sfidando la forza di gravità, i parchi avventura sono una giovane realtà immersa nel verde siciliano. Percorsi sospesi tra alberi ad alto fusto o rocce, con livelli adatti a bambini e adulti. Itinerari in cui potrete muovervi liberamente sotto l'attenta supervisione e l'assistenza di personale qualificato. Al parco possiamo trovare tutto quello che ti serve, imbracature, moschettoni, carrucole e altro per ridurre a zero il rischio di farti male. In molti parchi è possibile anche fare escursioni in mountain bike e praticare altri sport.
Ecco i Parchi Avventura in Sicilia:
Bosco D'Alcamo – Alcamo (Trapani)
Il Parco Avventura Bosco D'Alcamo è il parco avventura per bambini e adulti, pensato e realizzato per chi vuole vivere l'avventura della natura senza aver paura di annoiarsi. Possibilità di escursioni sul Monte Bonifato.
Ecocampus Casaboli – Pioppo (Palermo)
Percorsi accessibili a tutti con difficoltà graduale, fanno sì che ognuno trovi il proprio divertimento nella Pineta di Casaboli. Corsi di educazione ambientale, stage di orienteering, laboratori didattici naturalistici, percorsi notturni in parchi avventura, pasta party e divertenti campi estivi per ragazzi e famiglie. Possibilità di pranzo e grigliate in pineta.
Etna Adventure Serra La Nave – Etna Nicolosi (Catania)
Si compone di una serie di percorsi acrobatici tra gli alberi, posti a diverse altezze da terra e differenziati per difficoltà crescente e impegno fisico. I percorsi sono costituiti da una serie di piattaforme intervallate da ponti tibetani, ponti cinesi, liane, passerelle di vario tipo e ponti tirolesi; questo permette a tutti, grandi e piccini, di mettere alla prova il proprio coraggio e le proprie capacità nella massima sicurezza. Prima di intraprendere i percorsi, il personale specializzato consegna e indossa i dispositivi di sicurezza individuali: imbracatura, casco, longheroni, moschettoni e carrucola.
Parco Avventura Monti Rossi – Etna Nicolosi (Catania)
Il Parco Avventura Nicolosi Monti Rossi vi aspetta con tante attività, percorsi avventura per tutte le età, laboratori didattici, giochi di equilibrio, passeggiate nella natura, visite guidate alla scoperta delle peculiarità del cono vulcanico spento che ci ospita: i Monti Rossi! volteggiare tra le cime degli alberi non è mai stato così divertente, restare in equilibrio su un tronco, scivolare silenziosamente appesi ad una carrucola o affrontare l'ebbrezza di un viaggio a testa in giù in tutta sicurezza e nel rispetto della natura.
Parco Avventura Nebrodi – Longi (Messina)
È il primo Parco Avventura della provincia di Messina e rappresenta un modo piacevole, divertente ed emozionante per scoprire la bellezza della natura e i meravigliosi paesaggi tipici della zona dei nebroidi. È stato pensato per gli appassionati di tutte le età che hanno la possibilità di godere del contatto diretto con un ambiente sano e respirare aria pulita.
Parcallario-Buccheri (Siracusa)
Parcollario è il primo Parco Avventura nel cuore della Sicilia sud-orientale. Si trova all'interno di una vasta area verde, il Bosco di Santa Maria, ricca di pini, querce e castagni. Qui ti aspetta un'avventura mozzafiato nella splendida cornice dei Monti Iblei, divertimento, natura e buona cucina per una giornata tra gli alberi e sugli alberi.
Parco Avventura Antiche Solfare – San Cataldo (Caltanissetta)
Oltre ai percorsi acrobatici, il Parco Avventura ci dà la possibilità di praticare orienteering e tiro con l'arco. Percorsi didattici per le scuole.
Parco Avventura dell’Etna – Etna Milo (Catania)
Il Parco Avventura dell'Etna si trova nel parco Scarbaglio di Milo. Oltre ai percorsi acrobatici per bambini e adulti, dispone di bar, punto ristoro e area pic-nic. Organizza anche escursioni e canyoning.
Parco Avventura delle Madonie – Petralia Sottana (Palermo)
Parco avventura nel Parco delle Madonie tra Petralia Sottana e Piano Battaglia, attrezzato con un'ampia area pic-nic.
Parco Avventura Naturale Finestrelle – Santa Ninfa (Trapani)
Questo Parco Avventura di ultima generazione, situato nel Bosco di Finestrelle, dà la possibilità di praticare tiro con l'arco, effettuare escursioni anche in mountain bike e praticare orienteering. Organizza inoltre corsi di educazione ambientale.
Pozzillo Avventura – Regalbuto (Enna)
Pozzillo Avventura organizza attività per Scout, Grest e campi estivi. Percorsi acrobatici in altezza, trekking, arrampicata sportiva, laboratori esperienziali e creativi, giochi di socializzazione. Percorso in funivia con tratto sul Lago Pozzillo di 350 m.